sabato 8 novembre Auditorium Comunale – Codroipo: IMPASTO DI LIEVITO, VENTO E POLLINE…. replica dello spettacolo teatrale del Progetto Teatrando

In collaborazione e con il supporto della Compagnia Teatrale Agnul di Spere, nell’ambito della rassegna teatrale da questa organizzata, siamo lieti di presentare lo spettacolo:

 

“Impasto di lievito, vento e polline

Dipartimento di Teatro, Musica per il Teatro e Scenografia
della Scuola di Musica “Città di Codroipo”

Sabato 8 novembre ore 20:45 
Auditorium Comunale – Codroipo, via IV Novembre (accanto alla Scuola di Musica)

L’ingresso è libero, troverete una cassetta per raccogliere il giusto contributo che potrete e vorrete dare a sostegno dell’iniziativa. Fare teatro con i ragazzi dalla 4a elementare alla 1a media è una grande opportunità e anche un grande impegno.
In questo momento di difficoltà economica e di scarsità di contributi, sostenete la cultura, esperienze concrete di crescita personale e comunitaria.

Note di regia:
Impasto di lievito, vento e polline.
Uno spettacolo di storie e racconti. Storie che come grani di polline, vanno nel vento. Piccole, emozionanti, divertenti, semplici. Storie scelte e poi rielaborate dai ragazzi di Teatrando, che in una sera d’estate, sentono il bisogno di raccontare ad alta voce, le emozioni di un altro anno trascorso assieme. Un anno che li ha fortemente coinvolti attraverso il Teatro della Narrazione. Le storie che ascolteremo, sono state lavorate come un impasto che ha bisogno di tempo per lievitare e prendere forma. I ragazzi, attraverso una lenta e coraggiosa ricerca di emozioni, hanno animato, personaggi di fiabe, hanno dato voce a storie di vita vera, hanno raccontato di nonni, cavalli e fughe d’amore. Hanno raccontato, perché qualcuno ha raccontato loro. È un impasto a più mani, per condividerne il frutto. Un raccontare che va oltre la preoccupazione della veridicità della storia stessa, ma che spinge alla ricerca di fare proprie, come lo fossero da sempre, le esperienze di altri. Una ricerca di gesti capaci di dare alle parole una forza emotiva autentica e ricca di esperienza viva. Perché quando si racconta una storia si ha la possibilità di farlo dal proprio punto di vista e se poi a farlo sono dei ragazzini, ecco che nei loro occhi traspare l’assoluta verità del raccontare. L’ambientazione è reale ed è quella di una Corte di paese: Corte Bazan. La Corte che ci ha ospitati, si è fatta respirare in ogni suo spazio fino a diventare familiare e a diventarne uno spazio scenico in ogni sua parte. Il confine tra chi ascolta e chi racconta è quasi impercettibile. Una narrazione che viaggia fuori e dentro il tempo che viviamo. I silenzi e i suoni della Corte, sono stati motivo d’ispirazione per le musiche e i canti che avvolgono i racconti. Un percorso musicale elaborato con cura e passione da Geremy Seravalle. I ragazzi della scenografia, accompagnati dalla mano attenta e sensibile di Paola Gasparotto, hanno creato oggetti e prodotto immagini capaci di accendere i delicati colori di ogni racconto e musicalità. Monica Aguzzi ha cercato di mettere assieme tutto questo, per comporre uno spettacolo che rivelasse i chiaroscuro delle anime di tutti i raccontATTORI senza preoccuparsi troppo di rendere tutto, logico o di senso compiuto.